LANZANO SUONA LA CARICA: "OGNI PARTITA È UN'OCCASIONE A SÉ"

Pubblicato il 11 aprile 2025 alle ore 16:44

Dopo un’impressionante regular season chiusa con un eloquente 20-2, la Pallacanestro Torino è pronta a tuffarsi nei playoff con ambizione e fame di vittoria.
Un cammino da protagonista, costruito partita dopo partita, che ora si trasforma in una nuova sfida.
Abbiamo incontrato coach Francesco Lanzano per ripercorrere i momenti chiave di questa cavalcata, analizzare l’impatto delle nuove pedine e capire come si prepara la squadra in vista di un primo turno che profuma già di battaglia.

1. Guardando indietro alla regular season, quali sono stati i momenti che hanno definito l’identità della squadra?

Sicuramente la partita di ritorno con Castelnuovo ha detto tanto della stagione che volevamo costruire e di quanta voglia di vincere abbia questa squadra. Non ho ancora ben compreso quale sia la chiave delle nostre partite, anche se nei momenti più difficili è stata semplicemente la voglia di portare a casa il risultato ad aiutarci a muoverci nella direzione giusta.​

2. Gli innesti come Varaldi e quelli in arrivo come Toffolo hanno portato nuove dinamiche. Quali aspetti del gioco possono elevare con il loro contributo?

Sono due giocatrici che ci aiuteranno sotto vari aspetti, in particolare per la conoscenza del gioco e nella preparazione delle partite. Varaldi, che abbiamo avuto modo di conoscere un po' meglio per una questione di tempistiche, conosce bene la pallacanestro e sa mettere ordine ed equilibrio nei movimenti della squadra.​

3. Ardita Juventus l’avete già affrontata nel girone Top. Che tipo di avversario sono e dove pensi si giocherà la vera battaglia nella serie?

Ardita è una squadra difficile. Potremmo avere qualche vantaggio fisico, ma loro fanno dell’atleticità la chiave del proprio gioco. Sia all’andata che al ritorno il ritmo è stato davvero alto: saranno difficili da contenere. Non si può dire dove si giocherà la vera battaglia, semplicemente perché è una sfida al meglio delle tre, in cui si azzera tutto partita dopo partita. Non si può mai sapere come andrà a finire.​

4. In una serie playoff, quanto conta l’abilità di leggere e adattarsi di partita in partita rispetto alla preparazione fatta prima di gara 1?

A mio parere, più che adattarsi a delle scelte, è fondamentale dimenticare il risultato precedente e ricordarsi che ogni gara è una sfida secca e un’occasione a sé.​

5. Per una squadra che ha trovato un equilibrio nelle ultime settimane, quanto è rischioso pensare di “cambiare marcia” proprio ora? Meglio consolidare o alzare l’asticella?

Ovviamente non posso sapere come andranno le cose e cosa sia più giusto fare: non credo esista una formula adatta a ogni situazione. Ma nello sport credo che alzare l’asticella sia necessario, e soprattutto stimolante.

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